La pedagogia orientata al significato come prevenzione

 

La scuola del cambiamento

La difficoltà di costruire un proprio progetto di vita da parte dei giovani, dimostrato dal diffuso fenomeno dei NEET, è una questione scottante che la pedagogia odierna non può più trascurare.

I Not in Education, Employment or Training sono coloro che, fra i 15 e i 29 anni, non sono impegnati in percorsi educativi, formativi e non hanno alcuna occupazione lavorativa.

Tale particolare popolazione, molto numerosa in Europa, sembra destinata ad aumentare. In Italia, nel 2022, si parla addirittura di circa 3.000.000 di individui.

Generalmente, il percorso che conduce a diventare un NEET inizia con un abbandono scolastico precoce, talvolta anche interrompendo l’anno in corso. Oppure, dopo il diploma, con l’incapacità di scelta della propria strada e/o con continui cambi di facoltà universitarie che non condurranno a nulla.

Il problema, di così vasta portata, non può lasciare indifferente il mondo della pedagogia e rivela di certo, nella sua estensione, anche un buon grado di responsabilità dei professionisti della scuola, i docenti.

Può la pedagogia offrire risposte efficaci in merito?

Se la scuola lascia fuori dai suoi spazi il più umano di tutti i bisogni umani, ovvero il bisogno di un senso, allora diventa un mero luogo di trasmissione di contenuti e non un ambiente stimolante di confronto attivo, dialogo, crescita psicologica e maturazione.

Il grande neurologo, psichiatra e psicoanalista viennese Viktor E. Frankl (1905-1997), fondatore della Terza scuola psicoanalitica viennese, è anche padre della cosiddetta logoterapia, ovvero della terapia basata sulla ricerca di significato (appunto sul Logos).

Egli afferma che in campo educativo una vera “rivoluzione copernicana” è necessaria, ma essa potrà avvenire solo se il docente scoprirà per sé stesso un nuovo compito: essere un “giocoliere creativo” e non un “domatore frustrato”.

Ciò presuppone una nuova concezione dell’uomo in generale, e in questo caso dello studente, che ne riconosca anche la sua dimensione spirituale e gli aneliti interiori. Un’azione pedagogica basata sul Logos può dimostrarsi efficacemente preventiva del disagio.

Un’azione pedagogica ispirata alla Logoterapia

Partendo dalle “10 tesi sulla Persona” elaborate da V. E. Frankl, è possibile sviluppare alcuni punti essenziali di riflessione per un’educazione efficace.

  • Equilibrio: nelle scuole di oggi l’integrità e l’indivisibilità dell’uomo (mente, corpo e spirito) si stanno perdendo; esse sono, infatti, innanzitutto fondate sulla prestazione (le cosiddette performance) – trascurando il resto. L’insegnamento risulta squilibrato, da cui ne consegue una crescita non omogenea. Un lavoro pedagogico preventivo rafforza tutti e tre gli aspetti, per costruire la via verso l’equilibrio.
  • Orientamento: aiutare a trovare un senso in ogni cosa, non indirizzare semplicemente verso un obiettivo, perdendo di vista la bellezza del cammino. Perseguire solo un obiettivo porta ad azioni svuotate di significato che non lasceranno traccia nell’interiorità.
  • Apprezzamento: una costante critica può distruggere l’unicità dell’essere umano; l’apprezzamento, invece, rafforza e promuove autostima. Citando Goethe: “Quando trattiamo un uomo così com’è, noi lo rendiamo peggiore. Quando lo trattiamo come se fosse già ciò che potenzialmente potrebbe essere, lo rendiamo quello che dovrebbe essere.” In ogni essere umano, la pedagogia preventiva vede un nucleo indistruttibile e intatto della personalità e attiva il potenziale positivo a volte nascosto. “Al centro della persona, tutto è già presente, attraverso l’apprezzamento lo farai crescere” (V. Frankl).
  • Responsabilità: in modi appropriati all’età, gli educatori non devono mai agire al posto dei ragazzi, sostituirsi e togliere le capacità decisionali. “Non lasciare che gli altri decidano per te – chi può dare la risposta se non tu?” (V. E. Frankl)
  • Libertà: un docente con un chiaro quadro valoriale di riferimento aiuta i suoi studenti a prendere coscienza del proprio essere e affina la percezione della libertà personale di scelta: “Anche se porti il tuo destino, sei libero di vedere le possibilità. Non è mai troppo tardi.” (V. E. Frankl)
  • Spiritualità: la società consumistica cerca di ridurre l’individuo a utile creatura di massa che può essere manipolata e facilmente guidata dai governanti. Gli insegnanti dediti al lavoro preventivo sono consapevoli dell’esistenza spirituale e personale fondamentale dell’essere umano. Il nucleo della persona non è razionale, ma emotivo e per questo motivo è necessario tenere in contatto gli studenti con visioni e valori. “Il significato risplenderà sempre luminoso nella nostra vita, quando scegliamo di lasciarlo entrare.” (V. E. Frankl)

Solo se si riesce a vedere nello studente qualcosa di più di una semplice testa da riempire e lo si considera un coautore attivo e responsabile, capace di incidere nello scenario entro il quale si svolge il processo di istruzione/formazione, sarà possibile ridurre il fenomeno dell’abbandono scolastico. Se ne ricaverà una duplice finalità: l’ottimizzazione della qualità dell’apprendimento e al contempo la realizzazione personale, la valorizzazione e lo sviluppo globale di ciascuno studente.

L’intervento educativo deve sempre essere sorretto dall’intenzione di aiutare a migliorare la personalità altrui. È ciò che costituisce quella che potremmo denominare l’ipotesi pedagogica, e cioè la fiducia che sia possibile realizzare uno stato dell’alunno migliore di quello verificato al momento in cui l’intervento educativo è stato avviato.” (Carlo Nanni)